Scalille o scalilli con miele d’api o glassa di zucchero: la vera ricetta calabrese (cosentina)


Oggi vi proponiamo la vera ricetta delle scalille, o degli scalilli, che dir si voglia. Questi dolci tipici del Natale cosentino si preparano con ingredienti semplici e genuini, come: uova, zucchero semolato, farina, lievito per dolci, olio e, naturalmente, cannella, che conferisce quei sapori e profumi tipici del Natale

Le scalille simboleggiano l’ascesa al cielo di Gesù e per questo hanno la caratteristica forma a scala (in genere a chiocciola).

Possono essere farcite con il classico miele d’api e confettini di zucchero colorati o con la glassa di zucchero o anche del cioccolato. Noi della Cucina di Bacco, vi proponiamo la vera ricetta delle scalille di Natale con miele d’api e quella con la glassa di zucchero.

Ingredienti

10 uova (5 interi e 5 solo i tuorli)
Un guscio d’uovo pieno di anice
Un cucchiaio di zucchero semolato
Farina quanto se ne riceve
Mezzo cucchiaino di lievito per dolci
Un guscio d’uovo pieno di olio
500 grammi di miele d’api per la farcitura
Diavoletti colorati per decorare


 

Come si preparano le Scalille di Natale con il miele?

  • Lavate e svuotate un uovo per adoperarlo poi come se fosse un dosatore.
  • Poi amalgamate lo zucchero semolato con le uova sbattendo bene il tutto e aggiungetevi l’olio, l’anice, e la farina 00′. Ne ricaverete un impasto molto morbido che lascerete riposare per 10 minuti.
  • Iniziate a stendere l’impasto delle vostre scalille con un matterello, per poi farne dei cordoncini di meno di un centimetro di diametro da arrotolare intorno al manico di un mestolo di legno asciutto e pulito per 5 – 10 cm, ricordandovi di tenere fermi con un dito i cordoncini di impasto arrotolati, riportando altro cordoncino di impasto verso la cima del manico del cucchiaio, per poi riscendere per la chiusura delle scalille stesse e premetele su entrambi i lati su una superfice ruvida come un cestino o rigagnocchi. In alternativa potete dargli una forma di scala, a vostro piacere.
  • Prendete poi una padella abbastanza ampia e mettetevi al suo interno l’olio – facendolo giungere a temperatura adeguata per la frittura delle scalille – cioè quando facendo una prova con un piccola porzione di impasto questa tornerà subito in superfice.
  • Mettete a questo punto le scalille cosentine nell’olio e fatele friggere a fuoco moderato, rigirandole dall’altro lato appena riemergono in superficie.
  • Quando saranno di un bel colorito dorato, scolatele e ponetele su un piatto da portata con della carta assorbente, per far in modo che perdano l’olio in eccesso.
  • A questo punto, fate sciogliere il miele d’api in una pentola da bordi alti e a fuoco medio e immergetevi velocemente le scalille, rigirandole dai due lati.
  • Posate i dolci sul piatto da portata e decorateli con diavoletti o codette di zucchero colorate.

 

Scalille (o scalilli) ricoperte con la glassa di zucchero

  • Se volete preparare, invece, delle scalille cosentine ricoperte in superfice con della glassa di zucchero vi basterà mettere dello zucchero a velo in una ciotola e cominciate ad unire un cucchiaio di acqua alla volta, amalgamando i due ingredienti con un cucchiaio di legno, fino a quando otterrete una pastella mediamente fluida; a questo punto lavoratela energicamente per qualche minuto e la vostra glassa di zucchero sarà pronta per immergervi le vostre scalille che poi naturalmente dovranno essere cosparse di diavoletti colorati o codette.


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5 commenti

  1. Quando stendo le scalille si ritirano come fosse un elastic sapete dirmi perche’

    1. Ciao Rosa,
      scusa per il ritardo, può dipendere dalla quantità di farina aggiunta nell’impasto…
      Comunque, più tardi vi darò la ricetta pesata, così non potete sbagliare!

  2. Sono loro, quelle di mia nonna!
    Impasto fine e ricco (al contrario dei turdilli), “ngileppato” con la glassa bianca o al cioccolato, no miele.

  3. scalille o turdille, gusto e profumo sono i riccordi di nonna Carmela per le feste di Natale adesso non c’è più, se ne andata lontano per un viaggio senza ritorno con il nonno Aldo e nonna Ida ,nonno Antonio. Apiù tardi, mi chiamo Manuela! Ciao

    1. Ciao Manuela,si, è vero, i profumi e i sapori delle ricette della nostra infanzia ci riportano indientro nel tempo, facendoci sentire più vicini i nostri cari che le cucinavano con tanto affetto. E’una cosa bellissima!
      Spero che quando sarà di nuovo Natale o anche prima li proverai a fare e mi farai sapere come ti sono venuti questi dolci.
      A presto e se vuoi, segui la Cucina di Bacco anche su Facebook!

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