La storia e la vera ricetta delle polpette fritte


Sino nel Trecento, e la parola “polpetta” non compare ancora da nessuna parte. La prima apparizione avviene nel secolo XV, all’interno del Libro de Arte Coquinaria di Maestro Martino, cuoco del camerlengo patriarca di Aquileia.

Successivamente, Pellegrino Artusi, nel suo famoso manuale La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene ci descrive così le polpette: “Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale fu forse il primo a darne il modello al genere umano. Intendo soltanto dirvi come esse si preparino da qualcuno con carne lessa avanzata; se poi le voleste fare più semplici o di carne cruda, non è necessario tanto condimento. Tritate il lesso colla lunetta e tritate a parte una fetta di prosciutto grasso e magro per unirla al medesimo. Condite con parmigiano, sale, pepe, odore di spezie, uva passolina, pinoli, alcune cucchiaiate di pappa, fatta con una midolla di pane cotta nel brodo o nel latte, legando il composto con un uovo o due a seconda della quantità. Formate tante pallottole del volume di un uovo, schiacciate ai poli come il globo terrestre, panatele e friggetele nell’olio o nel lardo. Poi con un soffritto d’aglio e prezzemolo e l’unto rimasto nella padella passatele in una teglia, ornandole con una salsa d’uova e agro di limone”.

Si può ben capire che, questo piatto a base di carne è conosciuto dal popolo da tempo immemore. In Calabria per esempio, le polpette sono la pietanza preferita di Re Carnevale, che va matto per la carne, specie se fritta. Infatti, le polpette fritte sono uno dei piatti prediletti dagli appartenenti a questa Regione per festeggiare questa allegra e colorata ricorrenza!

L’etimologia della parola “polpetta” secondo alcuni proverrebbe da termine francese paupière (palpebra), perché nel prepararle si compie con le mani un movimento molto simile a quello fatto dalle palpebre che si chiudono per proteggere le palpebre. Secondo altri, invece, questo termine potrebbe derivare dal tipo di carne che un tempo si utilizzava per realizzare le polpette: la parte più tenera del vitello o del cervo, ossia, la polpa.


Noi della Cucina di Bacco con l’approssimarsi del Carnevale, dopo avervi proposto la vera ricetta del polpette al sugo, vi diciamo come preparare le polpette fritte, quelle originali!

Ingredienti per 4 persone
Carne trita mista (vitello e maiale) – 500 grammi, Uova – 2, Mollica di pane raffermo – 100 grammi, Pecorino romano grattugiato – 100 grammi, Prezzemolo, Olio per friggere, Sale.

Preparazione delle polpette fritte
Prendete del pane raffermo e privatelo della crosta esterna, per poi porre la mollica a bagno in un recipiente contenente dell’acqua e tenerla lì per 15 minuti.
Intanto, in un secondo recipiente mettete la carne tritata insieme al pecorino grattugiato, le uova, il prezzemolo trito, il sale e la mollica di pane strizzata.
Impastate il tutto per bene e formate della palline di media dimensione, per poi immergerle nell’olio caldo e farle friggere immerse per metà nell’olio.
Infine, rigiratele e quando avranno assunto un colorito dorato, mettetele sulla carta assorbente, per privarle dell’olio in esubero. Portatele in tavola ben calde.

Polpette fritte


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